Modelli di ruolo, cliché, stereotipi di genere, gender gap... ci sono molti nomi per questa circostanza strutturale. Ma tutti hanno lo stesso significato: si tratta della disuguaglianza tra uomini e donne che ancora prevale.
Meno soldi per lo stesso lavoro, rischio sproporzionatamente più alto di subire violenza, oppressione, sfruttamento sessuale... l'elenco potrebbe continuare a lungo. Secondo il Global Gender Gap Report 2022 del World Economic Forum, ci vorranno 132 anni per colmare il divario di genere a livello mondiale. L'aggravarsi delle crisi aumenta anche il rischio che la disuguaglianza di genere continui a crescere. Uguaglianza un corno!
Il mese scorso in Alto Adige si sono svolti diversi eventi per richiamare l'attenzione su questo fatto. Il 15 ottobre si è svolta la seconda "Marcia delle donne in marcia" in Alto Adige. Più di 600 persone hanno manifestato a gran voce per un cambiamento di paradigma. Tra loro non solo donne, ma anche uomini e bambini. "È abbastanza logico venire qui", ha detto un partecipante, "dopo tutto, la colpa è anche nostra". "Si tratta del diritto delle donne di scegliere liberamente, di avere una scelta", spiega la partecipante Rosa. Renate, invece, sottolinea l'importanza di farsi sentire: "Si tratta di non perdere i diritti per i quali le nostre nonne hanno combattuto e di proteggerli. Possono esserci portati via in qualsiasi momento - e purtroppo sta già accadendo".
Che si tratti dell'autodeterminazione dei nostri corpi (vedi il dibattito sull'aborto, i codici di abbigliamento) o di un'equa rappresentanza nelle cariche pubbliche (vedi il nuovo governo italiano), la strada da percorrere è ancora lunga. Ma ciò che è particolarmente grave è che le donne corrono un rischio molto più elevato di subire violenza di genere. Già nel 2014, il 31,9% delle donne in un sondaggio ASTAT ha dichiarato di aver subito violenza fisica o sessuale. E dal 2014 il numero di femminicidi è aumentato ogni anno. L'ultimo triste esempio è Alexandra Mocanu, uccisa dal suo compagno a Bolzano pochi giorni fa.
Come possiamo avviare un dialogo per scardinare i modelli di ruolo di donne e uomini? Anche Sigrid Seberich si pone questa domanda nella sua performance poetica "Liebes.Macht". Nella performance è accompagnata dalla splendida musica per violoncello della musicista argentina Christina Chiappero, interpretata da Sophia Best. Il gioco molto fisico suscita emozioni nel pubblico e lascia poi spazio a risposte diverse. Lo spettacolo può essere prenotato per centri giovanili, biblioteche, organizzazioni, scuole secondarie, ecc. in tutto l'Alto Adige. È sufficiente inviare un'e-mail a info@tiatro.it.
In concomitanza con la Marcia delle Donne, si è tenuta la conferenza "Sfruttamento senza confini. Sfruttamento senza frontiere" si è svolta a Bolzano. La partecipante Judith Hafner della Rete per la Sostenibilità ha commentato: "In questa conferenza ho sentito parlare delle condizioni insane e dello sfruttamento sessuale in cui sono costrette a vivere le donne in Marocco, nelle Filippine e anche in Italia nel settore agricolo. Silvia Grispino, responsabile della giustizia economica di Oxfam, spiega: "Ad esempio, accompagniamo più di 20.000 donne che lavorano nelle piantagioni di fragole in Marocco. Lo sfruttamento delle donne sul lavoro è un problema più grande e diffuso di quanto spesso si immagini, anche qui in Italia". È importante sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tema. O come dice un anonimo partecipante alla Marcia delle Donne: "Sono qui per tutte le donne che non possono farlo da sole!".
Un’iniziativa realizzata con il finanziamento della Provincia Autonoma di Bolzano e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.